Ancora raggiri a danni di lavoratori: a Milano recuperati da TutelaTi 8.547 euro

Gli illeciti bancari ai danni di lavoratori e pensionati che hanno contratto una cessione del quinto non tendono a diminuire. E anche se la Banca d’Italia ha emanato chiare direttive per cercare di arginare il dilagante fenomeno, la situazione purtroppo non vuole migliorare.

E’ ciò che è successo poco tempo fa a Milano, dove una donna, dipendente ospedaliera presso una struttura di ricovero per anziani, si è trovata difronte a raggiri bancari effettuati a seguito dell’estinzione anticipata di una cessione del quinto stipulata con l’Istituto di credito Intesa San Paolo.
Non è facile rendersi conto dell’illegalità che si sta subendo: la troppa disinformazione sull’argomento e la complessità di alcune azioni finanziare sono complici di un sistema di raggiri che portano chi ha stipulato il contratto a non sapere che, proprio in caso di chiusura anticipata, la banca deve rimborsare per legge le somme relative al periodo in cui il prestito non è stato usufruito. Sono cifre che che possono arrivare anche a migliaia di euro: in alcuni casi ammontano anche a oltre il cinquanta per cento dei costi dei servizi già pagati al momento dell’apertura della pratica.

Le cifre riscontrate in questo caso e che costituivano l’illecito, si riferivano soprattutto a delle commissioni accessorie (ovvero quanto ha guadagnato l’agente per il solo fatto di aver fatto firmare il contratto) pari a 2.232 euro e delle commissioni finanziarie di 4.956 euro.
La cifra recuperata in questo caso dall’associazione consumatori TutelaTi è stata di 5.825 euro che è andata ad aggiungersi ad altri 834 euro relativi ad un’altra estinzione anticipata della cessione del quinto effettuata con Findomestic, 923 euro per una cessione con Italcredit e 965 euro recuperati dopo un finanziamento stipulato con Unicredit.

Solo alla fine di un’attenta analisi di tutte le operazioni svolte e un’azione legale ai danni degli Istituti finanziari coinvolti, si è potuto risalire alla cifra complessiva di 8.547 euro che spettava di diritto alla lavoratrice.

TutelaTi associazione Consumatori pone in particolar modo la sua attenzione al recupero delle somme indebitamente trattenute dagli intermediari finanziari e dei rimborsi non dati, offrendo aiuto a chiunque abbia subito un raggiro bancario. Tutto questo senza la richiesta di nessun anticipo di spesa.
Se hai qualche dubbio o vuoi solo far controllare la tua cessione, non esitare a contattarci.

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