A Piacenza molteplici casi vincenti riguardanti rimborsi non dati dalle banche per l’estinzione anticipata della cessione del quinto

Aumentano di mese in mese i casi in cui il cittadino riesce a vincere contro le banche e ottenere la restituzione di somme di denaro illegalmente trattenute dagli istituti finanziari.
Sono cifre che spettano di diritto, che possono variare dai 500euro a oltre 15mila e che il più delle volte il cittadino non sa nemmeno di poter richiedere.

TutelaTi Associazione Consumatori è in prima linea contro le truffe bancarie dovute alla mancata restituzione di queste somme a seguito di chiusura anticipata della cessione del quinto e viene incontro ai consumatori mettendo a disposizione un team di esperti, economi,legali ed econometrici, per restituire ciò che spetta di diritto.

È il caso di una donna di Piacenza, classe 1954, insegnante elementare che è riuscita a recuperare 8.540 euro in un solo trimestre. Sono soldi che Bancafineco e Unicredit avevano omesso di darle, sperando nella prescrizione dei contratti. Questa cifra si riferisce a sole 4 pratiche analizzate e ne rimangono ancora tre di un valore complessivo pari a circa 12.000 euro, che si andranno ad aggiungere a quelli già ottenuti. Il rimborso della signora è destinanto quindi ad aumentare e lei potrà riavere ciò che in verità le spettava di diritto.
“Ringrazio TutelaTi Associazione Consumatori per la grande professionalità nell’avermi fatto ottenere ciò che mi spettava. Se non mi fossi fidata dell’associazione non sarei mai venuta a saper di questi rimborsi. Mi auguro che le persone che hanno stipulato questi tipi di finanziamento si facciano avanti per riavere i loro soldi e non lasciarli ai colossi bancari”,con queste parole la lavoratrice ha voluto esprimere soddisfazione e gratitudine per il grandissimo risultato conseguito.
Oltre a lei, anche suo fratello è stato truffato dagli istituti finaziari e solo in seguito un’attenta analisi delle pratiche è riuscito ad ottenere circa 7.300 euro di rimborso nell’arco di un anno. La durata per avere il risarcimento è influenzata da diversi fattori quali la complessità delle procedure, il tempo trascorso dall’estinzione anticipata, dai calcoli da fare per arrivare alla cifra contestabile.
È comunque un ottimo finale, visto che sono sempre soldi inizialmente trattenuti illegalmente dalle banche, che attuano una vera e propria frode nei confronti del lavoratore.
“Mi sono rivolto a TutelaTi quasi per gioco, non pensando mi sarebbe mai spettato nulla, soprattutto su prestiti già estinti da tempo. Mi sono ricreduto dopo che ho visto i primi assegni arrivare e mi sono sentito soddisfatto nell’aver riavuto le cifre che mi spettavano. Ringrazio tutto lo staff dell’associazione e ci tengo a dire che il lavoro che stanno facondo è qualcosa di veramente positivo nei confronti di persone come me”.

Ricordiamo che l’estinzione anticipata prevede il rimborso obbligatorio per chi ha contratto il prestito della parte non usufruita dell’assicurazione vita (obbligatoria) , delle commissioni bancarie di intermediazione e di quelle finanziarie e che questa cifra deve essere calcolata sulla base degli anni in cui concretamente si è usato il prestito.
Poca trasparenza e complessità delle procedure fanno sì che il lavoratore non abbia ben chiaro quali siano i suoi reali diritti e ciò permette alle banche di continuare ad arricchirsi.

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